IL FURTO D’IDENTITÀ
Il furto di identità è un reato penale, sanzionato anzitutto dall’articolo 494 del c.p.
“Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di arrecare ad altri un
danno, induce taluno in errore, sostituendo la propria all’altrui persona, o
attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui
la legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non costituisce un altro
delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino a un anno”.
Anche il Codice della privacy (D.L.vo 196/2003) tutela l’identità personale.
Internet e in particolare i social network, anche utilizzati tramite
smartphone, sono sempre più il terreno di queste truffe, in quanto favoriscono la
circolazione poco protetta dei nostri dati personali .
Vediamo i casi più frequenti:
o Phishing: utilizzo della posta elettronica per carpire dati di accesso con email, falsamente provenienti da Istituzioni pubbliche (Agenzia delle
entrate, ad esempio), Istituti di credito, Poste italiane, grandi aziende di
servizi elettrici o telefonici con motivazioni accattivanti o minacciose
(riscossione di premi, sblocco del conto corrente o della carta di credito,
ripristino password etc).
o Creare un account di posta elettronica intestato ad un’altra persona, allo
scopo di instaurare rapporti con altri utenti della Rete inducendoli,
quindi, in errore sulla reale identità del mittente.
o Creare un account di Facebook o altro social network (Impersonation) a
nome di un’altra persona ed utilizzarlo a suo danno, ovvero con lo scopo
di attribuirle azioni e dichiarazioni, pubblicare sue immagini
compromettenti o imbarazzanti o altro.
o Skimming: clonazione della carta di credito effettuata durante
l’operazione di prelievo o di pagamento presso sportelli automatici e
terminali POS.
o Bin raiding: recuperare informazioni fiscali, estratti conto, bollette o
qualsiasi altra documentazione altrui, riportante informazioni personali,
per farne uso illecito.
Attivazione di SIM per telefonia e connessione Internet intestate ad
altre persone: viene realizzata presentando dati reali di una persona
(sottratti o intercettati con varie modalità) e documenti di identità
falsificati. Il rischio è duplice, ovvero che siano addebitati all’ignara
vittima i costi per traffico e abbonamenti goduti dai ladri di identità, o
peggio che le siano imputate responsabilità per le eventuali attività
illecite svolte utilizzando quelle sim (traffico di droga, terrorismo, rapine
ed altro).
o Apertura di credito, acquisti a rate o richiesta di prestiti presso banche e
finanziarie, a nome della vittima, in modo da farle addebitare la
restituzione. La persona che subisce il furto di identità si vedrà recapitare
bollettini o richieste di pagamento, o peggio atti giudiziari come decreti
ingiuntivi, ai quali dovrà opporsi dimostrando di non aver mai acquistato i
beni o richiesto i prestiti.
Il furto di immagini e video
Anche l’immagine di una persona (o il logo di una impresa, di una associazione)
deve essere considerata sicuramente “dato personale” e il titolare del trattamento
dei dati ha l’obbligo di garantire all’interessato la possibilità di esercitare in
qualsiasi momento i diritti di aggiornamento, rettifica, integrazione o
cancellazione dell’immagine/video. Pertanto non è lecito utilizzare le immagini
altrui senza autorizzazione scritta.
Cosa fare se si sospetta di essere stati vittima di un furto di identità?
o Innanzitutto bloccare le carte di credito, i conti correnti o le SIM
interessati dall’uso fraudolento, telefonando ai gestori. Attenzione a
conservare il codice della segnalazione fatta, che viene comunicato alla
fine della telefonata.
o In caso di prestiti ed acquisti rateali, disconoscere il contratto tramite
lettera raccomandata A/R e non pagare quanto richiesto.
o Dare seguito al disconoscimento con regolare denuncia presentata
presso le autorità di Pubblica Sicurezza (da fare sempre, anche in via
cautelativa contro eventuali usi illeciti dell’identità rubata non ancora
noti)
o Modificare le password di tutti gli account online, a partire da quelli
correlati a informazioni o istituti finanziari.
o Se il furto di identità si realizza tramite un sito web o social media,
contattare immediatamente il relativo servizio di sicurezza o di assistenza
per disconoscere l’account e per chiederne il blocco.
Cosa fare in caso di sottrazione e pubblicazione di foto/video
o Inoltrare una formale richiesta al sito in questione (anche a mezzo fax e/o
posta elettronica) per ottenere la cancellazione, ai sensi del Codice della
privacy.
Se non la si ottiene, occorre rivolgersi al Garante della protezione
dei dati personali mediante ricorso.
o Sotto il profilo penale, presentare denuncia presso il più vicino ufficio di
Polizia.
Cosa fare in caso di furto di profili social (Facebook, Instagram,Twitter, Linkedin
etc.) o dell’account di posta elettronica
o Fare una denuncia ad un ufficio di Polizia, per accesso telematico
abusivo e sostituzione di persona.
o Chiedere la rimozione del falso profilo segnalandolo direttamente al
centro assistenza del social.