DeepSeek, il blocco in Italia è un finto blocco.

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DeepSeek, il blocco in Italia è un finto blocco.

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sembra che il blocco di DeepSeek in Italia sia più teorico che pratico. Nonostante il provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali, che aveva disposto la limitazione del trattamento dei dati degli utenti italiani da parte delle società cinesi che gestiscono DeepSeek, il servizio è ancora accessibile dal paese.

Per cercare di rendere effettivo il blocco, il Garante ha inviato una lettera ai provider italiani, chiedendo loro di intervenire per impedire l’accesso al sito. Tuttavia, questa richiesta non è un ordine formale, ma piuttosto un invito generico, il che rende difficile per i provider agire senza una base giuridica chiara.

La situazione è ancora in evoluzione, e resta da vedere se il Garante riuscirà a ottenere un blocco effettivo o se DeepSeek continuerà a essere raggiungibile dall’Italia.

Le conseguenze legali per DeepSeek in Italia potrebbero essere significative. Il Garante per la protezione dei dati personali ha già disposto il blocco del trattamento dei dati degli utenti italiani a causa di presunte violazioni della privacy. Se DeepSeek non si adegua alle normative europee sulla protezione dei dati, potrebbe affrontare sanzioni economiche e ulteriori restrizioni operative.

Inoltre, il mancato rispetto delle richieste del Garante potrebbe portare a un’azione legale più ampia, con possibili indagini approfondite sulle modalità di raccolta e gestione dei dati personali. Questo potrebbe influenzare la capacità di DeepSeek di operare non solo in Italia, ma anche in altri paesi europei con regolamenti simili.

La situazione è ancora in evoluzione, e resta da vedere se DeepSeek adotterà misure per conformarsi alle normative o se continuerà a sfidare le autorità italiane.

DeepSeek potrebbe affrontare sanzioni economiche significative se non si conforma alle normative sulla protezione dei dati in Italia. Secondo il GDPR, le aziende che violano la normativa possono essere multate fino al 4% del fatturato annuo globale. Inoltre, la PIPL (Personal Information Protection Law) cinese prevede sanzioni che possono arrivare al 5% del fatturato annuo, oltre a possibili restrizioni operative imposte dal governo.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha già disposto la limitazione del trattamento dei dati degli utenti italiani, e se DeepSeek non rispetta questa misura, potrebbe incorrere in ulteriori provvedimenti. La situazione è ancora in evoluzione, e resta da vedere se l’azienda adotterà misure per conformarsi alle normative o se continuerà a sfidare le autorità italiane.

DeepSeek è stato accusato di violare diverse norme sulla protezione dei dati, in particolare il GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) in Europa. Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto il blocco del trattamento dei dati degli utenti italiani, evidenziando problemi legati alla raccolta illecita di dati e al trasferimento non autorizzato di informazioni personali verso la Cina.

Secondo le autorità italiane, DeepSeek non ha fornito garanzie adeguate sulla gestione dei dati degli utenti e non ha rispettato le disposizioni del GDPR, che impongono trasparenza, consenso esplicito e misure di sicurezza adeguate per la protezione delle informazioni personali. Inoltre, il mancato rispetto del provvedimento del Garante potrebbe portare a ulteriori sanzioni e restrizioni operative.

La situazione è ancora in evoluzione, e resta da vedere se DeepSeek adotterà misure per conformarsi alle normative o se continuerà a sfidare le autorità italiane.

DeepSeek è stato accusato di violare diverse disposizioni del GDPR, in particolare quelle relative alla trasparenza e alla protezione dei dati personali. Secondo il Garante per la protezione dei dati personali, le principali violazioni includono:

  • Articolo 5 (Principi di trattamento dei dati): DeepSeek non ha garantito una gestione trasparente dei dati, né ha fornito informazioni chiare agli utenti italiani su come vengono raccolti e utilizzati i loro dati.
  • Articolo 6 (Base giuridica del trattamento): Non è chiaro se DeepSeek abbia una base giuridica valida per il trattamento dei dati degli utenti italiani, in particolare per l’eventuale trasferimento di dati verso la Cina.
  • Articolo 13 e 14 (Informazioni agli interessati): L’azienda non ha fornito agli utenti informazioni adeguate sul trattamento dei loro dati, violando l’obbligo di trasparenza.
  • Articolo 44 e seguenti (Trasferimento di dati verso paesi terzi): DeepSeek potrebbe aver trasferito dati personali verso la Cina senza adeguate garanzie di protezione, il che rappresenta una violazione delle norme sul trasferimento internazionale dei dati.

Il Garante ha chiesto chiarimenti a DeepSeek, ma le risposte fornite sono state ritenute insufficienti e, in alcuni casi, elusorie. La situazione è ancora in evoluzione, e resta da vedere se l’azienda adotterà misure per conformarsi alle normative o se continuerà a sfidare le autorità italiane.

Il GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) è fondamentale perché stabilisce un quadro normativo chiaro e uniforme per la protezione dei dati personali in tutta l’Unione Europea. Entrato in vigore il 25 maggio 2018, ha rivoluzionato il modo in cui aziende e organizzazioni gestiscono le informazioni personali, garantendo maggiore trasparenza e controllo agli utenti.

Ecco perché è così importante:

  • Tutela della privacy: Protegge i dati personali da utilizzi impropri e garantisce che le informazioni siano trattate in modo sicuro.
  • Trasparenza: Impone alle aziende di informare chiaramente gli utenti su come vengono raccolti e utilizzati i loro dati.
  • Diritti degli utenti: Introduce diritti fondamentali come il diritto all’oblio, il diritto alla portabilità dei dati e il diritto di accesso.
  • Sanzioni severe: Le aziende che violano il GDPR possono essere multate fino al 4% del fatturato annuo globale, incentivando il rispetto delle norme.
  • Applicazione internazionale: Anche aziende fuori dall’UE devono rispettare il GDPR se trattano dati di cittadini europei, garantendo una protezione estesa.

In un’epoca in cui i dati personali sono una risorsa preziosa ma vulnerabile, il GDPR rappresenta un baluardo essenziale per la sicurezza digitale.

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